Ricetrasmettitori per softair. Come si sceglie la radio giusta?

La comunicazione è importante sempre, ma quando c’è la necessità di essere aggiornati in tempo reale e sincronizzati ancora di più. Ecco perché se fai softair, tu e la tua squadra dovreste considerare l‘acquisto di ricetrasmettitori.
Scegliere la radio giusta per la tua attività di softair è molto importante. I ricetrasmettitori (o radio, o radio trasmettenti) sono infatti fondamentali per le comunicazioni a corto raggio tra i membri del team e per quelle a medio/lungo raggio per lo scambio di informazioni con l’HQ.

Tipologie di radio ricetrasmettitori nel softair
Indipendentemente dalle caratteristiche specifiche di un modello, il primo fattore da valutare e su cui fare la scelta è quello relativo alla tipologia di radio. Esistono infatti ben tre tipologie di radio trasmittente per softair. Le prime due sono i modelli più comuni, il terzo, un po’ meno, per vari fattori che vedremo in seguito.

  • Radio PMR: le “Personal Mobile Radio” sono ricetrasmettitori che funzionano sia nel breve che nel medio raggio. Queste radio permettono la trasmissione su 8 canali ed operano nella porzione di banda che va tra i 446.000 ed i 446.200 MHz. Con una potenza di 500 mW queste radio permettono la comunicazione a medio raggio.
  • Radio LPD: le “Low Power Device” sono ricetrasmittenti con una potenza inferiore (massimo 10 mW), 69 canali su cui trasmettere su una frequenza che va dai 433.075 a 434.775 MHz. Questa radio difficilmente supera i 500 metri di portata, è quindi perfetta per le comunicazioni a corto raggio grazie anche al ridotto numero di interferenze possibili.
  • VHF: le “Very High Frequency” sono ricetrasmettitori che hanno una gamma di frequenze maggiori rispetto alle altre, visto che vanno dai 30 MHz ai 300 MHz. Queste radio hanno un campo di trasmissione molto ampio ed un’ottima qualità dell’audio e della trasmissione. Questa tipologia di radio funziona anche quando le prime due non vanno.

A questi tre modelli possiamo aggiungere anche un “ibrido”. Un modello di radio, ovviamente molto più costoso che può coprire le frequenze delle PMR e delle LPD, “switchando” tra entrambe frequenze in base alle esigenze, lo scenario e gli strumenti degli altri partecipanti.

Ricetrasmettitori preferiti da chi fa softair
Dopo aver considerato con attenzione i vantaggi e gli svantaggi di tutti i sistemi, la stragrande maggioranza di chi fa softair opta per le LPD.
Questa scelta è solitamente giustificata dal fatto che gli scenari di battaglia sono solitamente limitati dal punto di vista dimensionale. A questo punto “logistico” se ne aggiunge un altro ” burocratico”, visto che questo tipo di ricetrasmittente non necessita di alcuna denuncia di possesso o tassazione.

Radio per softair e burocrazia
Il discorso normative sulle comunicazioni radio diventa fondamentale nel momento in cui si vanno a valutare le versioni disponibili.
Detto che la radio LPD è l’unica delle tre che è ad uso libero senza alcun tipo di licenza e tassa annuale, tra le altre due ci sono ancora differenze importanti.
Le radio PMR prevedono una dichiarazione di inizio attività da comunicare a mezzo raccomandata all’ispettorato territoriale della provincia competente. Da quel momento sarà poi necessario pagare una piccola tassa annuale di possesso fino a quando la radio in questione verrà utilizzata.
Discorso ancora più complicato quello delle radio VHF; in questo caso è infatti necessario anche conseguire un patentino di radioamatore.

Quale radio per softair scegliere?
Tra le tre varianti proposte la più comune è la prima, ma anche la seconda ha una buona diffusione. Per chi non ha problemi di budget, la soluzione ideale è sicuramente l’ibrido LPD/PMR mentre la VHF, se si pensa di usarla solo per il softair, è probabilmente la scelta meno comune e più complicata. Scelto il tipo di radio preferito, le accortezze ulteriori sono sempre le stesse; resistenza, impermeabilità, buona durata della batteria ed ovviamente un occhio al budget.

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